Policy Impact Projects (Priorità 2) Stampa
2.1.1: “Impatti territoriale del trasporto EU e le politiche TEN”

Partner italiano coinvolto:

Dipartimento di Management, Economia e Ingegneria Industriale (Dipartimento di Ingegneria Gestionale), Politecnico di Milano (riferimento: Roberta Capello)

Le maggiori questioni circa questo progetto riguardano cosa e come estendere le TENs, apportando le giuste risposte per un sviluppo equilibrato e policentrico come descritto nell’ESDP, circa le infrastrutture, il livello e la qualità dei servizi forniti alle infrastrutture, ma anche in termini di regolamentazione e politica dei prezzi. Le misure proposte nel Libro Bianco “The European transport policy by 2010" (“La politica europea circa i trasporti dal 2010”) (COM 2001/370) forniscono il quadro dei trasporti, concernente le questioni indagate in questo progetto. Le telecomunicazioni, poiché parte integrante delle TENs, sono inoltre analizzate, attraverso l’impatto delle ICTs sulle performance regionali.Come risultato principale, questo progetto ha sviluppato 10 scenari (sulle infrastrutture di strade/rotaie, sui prezzi e combinandole insieme) per condurre la valutazione della politica europea sui trasporti. In particolare, gli effetti sul “potenziale di sviluppo regionale” (usando la competitività, la massa, la connettività e i trend di sviluppo come indicatori basilari) e sul policentrismo sono stati analizzati. Sono state sviluppate delle tipologie di regioni basate sulla classificazione degli impatti previsti sui trasporti, ma anche sulle politiche ICTs. Le opzioni di politica ESDP richiedono un approccio integrato per migliorare i collegamenti dei trasporti, facendo riferimento ad un modello di sviluppo policentrico, sottolineando il bisogno di sistemi di trasporti efficienti e sostenibili. Il progetto mostra le interessanti contraddizioni e conflitti che esistono quando ciò raggiunge questi obiettivi, implementando le diverse opzioni di prezzo o politica d’infrastruttura.

 

2.1.2: “Impatti territoriali della ricerca EU e dello sviluppo delle politiche”


Partner italiano coinvolto:

Politecnico di Milano, Dipartimento di Architettura e Pianificazione (riferimento: Giancarlo Capitani)

Il progetto analizza la distribuzione dei due principali strumenti della politica europea R&D: i Fondi Strutturali e i Programmi Quadro RTD. La emergente figura della geografia R&D europea è più complessa di quella che una semplice analisi centro-periferia può suggerire. Le questioni spaziali delle politiche europee R&D non sono ancora distribuite del tutto. Le politiche europee R&D, è dimostrabile, impattano la geografia spaziale dell’R&D attraverso l’Europa in una serie di maniere. Fondamentali tra questi sono gli effetti del creare connessioni tra le imprese e i centri di ricerca attraverso l’Europa e la forza delle capacità che ogni singola regione ha nel partecipare a ricerche e attività d’innovazione.Gli effetti delle politiche europee R&D sono fortemente visibili a scala micro. All’interno delle regioni, i Fondi Strutturali stanno avendo importanti effetti circa il supporto di capacità di sviluppo della ricerca e l’innovazione. A primo sguardo la distribuzione dei progetti, gettata dei Programmi Quadro, appare per neutralizzare gli obiettivi di coesione territoriale, così come le regioni più forti economicamente tentano di avere un sempre maggiore numero d’imprese e organizzazioni di ricerca occupate nelle attività dei Programmi Quadro. Ad ogni modo, una più recente analisi dimostra che quando la potenza economica è controllata, molte regioni meno favorevoli beneficiano sproporzionatamente dai Programmi Quadro, soprattutto nelle esperienze di R&D. Il progetto dimostra che a livello europeo i Programmi Quadro stanno avendo una significante influenza nello stimolare lo sviluppo di un Sistema di Innovazione Europea attraverso la promozione di collegamenti tra i ricercatori e le compagnie situate all’interno dell’Unione. Questi network stanno attivamente stimolando lo scambio di conoscenze e innovazione all’interno delle loro reti di membri, con effetti positivi riportati nelle regioni d’origine. La politica europea R&D sta creando un forte contributo per costruire sia esperienze individuali sia per “riaprire il gioco” delle singole compagnie e organizzazioni. Il potenziale che questi network transnazionali offrono in termini d’effetti di ricaduta più ampia all’interno delle regioni natali, è sostanziale. In ogni caso, l’esperienza corrente suggerisce che gli effetti di ciò sono in pratica più limitati.

   

2.2.3: “Effetti territoriali dei fondi strutturali nelle aree urbane”


Partner italiano coinvolto:

IRS - Istituto per la ricerca sociale, Milano (riferimento: Paolo Fareri)


Le questioni urbane sono condotte sotto gli obiettivi 1, 2 e 3, programmi dei Fondi Strutturali. Le regioni-scudo e i gruppi così come le aree di assistenza variano a seconda dei programmi e i periodi di programmazione. In molti casi, le aree urbane e la politica urbana è stata afferrata principalmente all’interno della priorità 2 nel contesto della ristrutturazione della base industriale e provvedendo a migliorare i servizi, così come i sistemi dei trasporti urbani, per quanto questi possano contribuire alla riabilitazione e allo sviluppo urbano. A livello europeo la questione urbana è indirizzata come una priorità con una importante dimensione territoriale con le città come guide dello sviluppo. L’inclusione di un approccio territoriale negli interventi sotto i Fondi Strutturali, notoriamente concernenti principi base della Prospettiva di Sviluppo Spaziale Europea (ESDP), varia in maniere ed estensione. Comunque, spesso un “classico” approccio politico urbano fa da guida alle attività lasciando considerazioni più economiche così come i potenziali per aggiungere allo sviluppo dal considerare la città come parte di un più ampio contesto territoriale aprendo ad opzioni di sinergia attraverso la cooperazione.

 

2.3.1: “Applicazione ed effetti dell’ESDP negli Stati Membri”

Partner italiano coinvolto:

Politecnico di Torino (riferimento: Umberto Janin Rivolin)

La Prospettiva di Sviluppo Spaziale Europea (European Spatial Development Perspective ESDP) è stata adottate dal Concilio riunitosi a Potsdam nel May 1999. adesso, sette anni dopo la presentazione della versione finale dell’ESDP, gli effetti dell’ESDP ad un livello europeo e in ogni stato membro sono in conso di assestamento con l’obiettivo di identificare il potenziale dell’ESDP e di trovare gli esempi migliori della sua applicazione e implementazione a livello europeo, trans-nazionale, nazionale e regionale /locale. Ci si aspetta che l’ESDP inoltre abbia avuto un impatto sui nuovi Stati Membri così come nei paesi vicni, che partecipani nei Programmi ESPON. Il progetto pertanto considera l’intero “Spazio ESPON” come l’area di ricerca.

 

2.3.2: “Governance delle politiche territoriali e urbane”

Partner italiano coinvolto:

Politecnico e Università di Torino, Dipartimento Interateneo Territorio (riferimento: Umberto Janin Rivolin)


Il progetto 2.3.2 apporta un’importante posizione circa la definizione ed elaborazione di una comune piattaforma per analizzare gli aspetti istituzionali e strumentali di una implementazione delle politiche territoriali e urbane in Europa. Il progetto si concentra sulla questione quanto effettivamente sono diversi i sistemi? Ad esempio considerando un mix di politiche di pianificazione spaziale (implementate in diverse forme dagli Stati Membri), i poteri di un governo locale e le politiche di tassazione e combinandole in comuni strategie di sviluppo spaziale e obiettivi quali un sistema policentrico urbano, equilibrando i bisogni urbano-rurali, rinnovando le aree urbane dimesse, la rigenerazione urbana, il management sostenibile di motivi naturali e culturali.  In questa prospettiva, un’analisi basata su una rivisitazione comparata degli strumenti usati e gli stakeholder coinvolti in varie aree politiche, ha definito alcune conclusioni di rilevanza pratica circa la governance.

 

2.4.2: “Analisi integrata dei territori trans-nazionali e nazionali”


Partner italiano coinvolto:

BIC Lazio S.p.A. (riferimento: Manuela Giacobbi)

I primi progetti ESPON hanno presentato i loro rapporti finali presentando nuovi intuiti sullo sviluppo territoriale in Europa e gli effetti territoriali delle politiche di settore. Le disparità territoriali sono spesso il riflesso di forti disuguaglianze nell’equipaggiamento di questi territori in termini di fattori competitivi e interventi strutturali. Le politiche di settore e gli strumenti possono avere un significativo impatto su questi elementi e agire come fattore di ri-equilibrio tra i territori.  La diversità delle opportunità territoriali e le potenzialità di sviluppo giocano un ruolo di importanza equivalente nel provvedere ad un territorio più armonioso ed equilibrato. I diversi contesti territoriali assegnano le loro mancanze e opportunità, che necessitano di essere analizzate in maniera sistematica usando “l’approccio a tre scale” di ESPON, focalizzandosi su scala europea (scala macro), su contesti di diversità spaziale trans-nazionale (scala meso) e su ogni singolo territorio (scala micro). Questo progetto fornisce un’analisi integrata e strutturata sui risultati dei processi e i risultati finali dei progetti ESPON, “zoomando” sopra sui diversi contesti e scale territoriali, al fine di identificare motivi spaziali esistenti e specificità e complementarietà territoriali.