Thematic projects (Priorità 1) Stampa

1.1.1 “Polycentrism” (Policentrismo)

Partner italiano coinvolto:

Dipartimento Interateneo Territorio, Politecnico e Università di Torino (riferimento: Carlo Salone)

Il sistema urbano europeo è una delle principali strutture territoriali e le città sono guide chiave nello sviluppo delle regioni e dei territori più estesi. La specifica funzionalità e i potenziali delle città sono stati osservati ed è stata sviluppata una tipologia di realtà urbana europea. L’ESDP ha evidenziato l’obiettivo dello sviluppo policentrico in supporto ad un equilibrato ed armonioso territorio. Il progetto mostra alcune opzioni per la cooperazione territoriale in termini di complementarietà e distanza tra regioni urbane funzionali che possono supportare un modello policentrico, in particolare su scala europea e transnazionale. In tal senso, quindi, il progetto indirizza le questioni menzionate nell’ESDP, sottolineando il contributo speciale che può essere intrapreso dalla cooperazione su concetti quali le zone di integrazione globale, ingressi alle città e gruppi urbani policentrici, così come poli urbani individuali a supporto di un territorio equilibrato ed armonioso.

 

1.1.2 “Urban-Rural” (Urbano-rurale)

Partner italiano coinvolto:

Dipartimento SEFeMEQ, Facoltà di Economia, Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” (riferimento: Maria Prezioso)

Il futuro di numerose aree rurali è intercorrelato sempre più funzionalmente con lo sviluppo urbano in termini di flussi, processi di scambio, link istituzionali e interdipendenze. Ciò è ovvio nelle aree densamente popolate (così come nelle zone peri-urbane) sottoposte a considerevoli processi d’urbanizzazione. Ciò, è inoltre rilevante per le aree rurale più scarsamente popolate che sono sotto l’influenza urbana meno visibile, spesso dovuto alla distanza dai maggiori centri urbani. Le relazioni sono maggiormante sviluppate, sostanzialmente durante l’ultimo decennio, ma ad ogni modo spesso differentemente all’interno dell’Europa in accordo con la diversità dei contesti territoriali.

La prospettiva futura per le relazioni urbano-rurali include opzioni per uno scambio reciproco, dove le città offrono servizi, attività culturali, infrastrutture e un accesso maggiore al mercato del lavoro, mentre le aree rurali, eccetto quelle produttrici di prodotti agricoli, apportano un potenziale tempo libero e spazi versi. Una tipologia territoriale di relazione urbano-rurale da informazioni che possono ispirare la co-operazione a supporto di uno sviluppo sostenibile delle aree rurali e partnership urbano-rurali nel costruire dinamiche di sviluppo rurale.

1.1.4 “Demographic trends” (Trends demografici)

Partner italiano coinvolto:

Dipartimento di Economia e Storia del territorio, Università G. d’Annunzio (riferimento: Armando Montanari)

L’Europa sta affrontando sempre maggiori sfide in termino di sviluppo demografico. Gli effetti dei cambiamenti demografici e l’invecchiamento della popolazione europea sono attesi in diverse sfere della società e differentemente da regione e regione. I trend demografici approcciati includono trend naturali circa la popolazione (nascita, morte, prospettive di vita), migrazioni su larga scala e migrazioni regionali/locali. Quest’ultimo aspetto è particolarmente interessante se si analizzano i differenti motivi che spingonoa alla migrazione. Un’altra osservazione è che l’atteggiamento e la migrazione delle coorti sta cambiando nel corso del tempo. Ciò, in particolare, si verifica con la terza età.

I trend demografici insieme con le migrazioni e la crescente mobilità causano gravi impatti sullo sviluppo territoriale e la divisione del lavoro tra le regioni. Questi trend possono essere affetti da movimenti migratori relativi all’allargamento dell’Unione europea. L’analisi delle tipologie di regione europea dimostra la diversità delle situazioni concernenti la demografia e la migrazione che le regioni europee stanno affrontando.

1.2.1: “Transport trends” (Trends circa i trasporti)

Partner italiano coinvolto:

Politecnico di Milano (riferimento: Paola Pucci), Università della Basilicata (riferimento: Umberto Petrucelli)

La comunicazione e lo scambio tra le città e i territori prendono piede attraverso i network delle infrastrutture dove le risorse, i beni, le persone e le informazioni vengono scambiate. L’accesso a questo network è sempre più diventato un fattore cruciale per lo sviluppo territoriale. L’accessibilità alle diverse parti del territorio europeo e alle sue regioni, è stata mappata per i diversi mezzi di trasporto, strada, ferrovia, trasporto aereo. Un motivo di accessibilità per trasporti multi-modali è inoltre in corso di svilppo. Il progetto ha apportato una nuova evidenza sull’orientamento politico dall’ESDP, riguardante “la parità di accesso alle infrastrutture e alla conoscenza”, concepita come una linea guida, che promuove un migliore equilibrio territoriale e coesione. La ricerca dimostra che per la ricerca applicata un chiaro modello di centro-periferia esiste a livello europeo, in particolare per accessi stradali e ferroviari. La posizione delle Regioni in termini di accessibilità mostra profonde variazioni e sfide per le Regioni nell’esplorare i loro potenziali di sviluppo. 

1.2.3: “Aspetti spaziali della Società dell’Informazione”

Partner italiano coinvolto:

Dipartimento di Economia ed Istituzioni, Facoltà di Economia, Università degli studi di Roma “Tor Vergata” (riferimento: Riccardo Cappellin)

Lo Sviluppo dell’ Informazione e delle Tecnologie di Comunicazione (ICTs) e la liberalizzazione del settore Telecom, hanno dato a sempre più persone, la possibilità di accedere a tutti i tipi di informazione e, inoltre, ha contribuito a promuovere la comunicazione tra i cittadini, le imprese e le pubbliche amministrazioni, rimuovendo i contrasti di tempo, luogo e distanza, facendo diventare il mondo un “villaggio globale”. Tuttavia, questo sviluppo tecnologico è un mezzo per lo sviluppo di una conoscenza basata sull’economia nella quale l’informazione può esser trasmessa e può esser accessibile a tutti all’interno del “network globale” – la società dell’informazione.

L’obiettivo generale di questo progetto è di caratterizzare la società dell’informazione da una prospettiva territoriale e analizzare i suoi aspetti territoriali ad una scala macro-meso-micro.

Il progetto prevede di considerare entrambi gli effetti territoriali di decentralizzazione e centralizzazione nella società dell’infromazione in una prospettiva di breve termine e medio/lungo termine e relaziona ciò con gli obiettivi e le opinionni politiche definite nell’ESDP. Questo coprirà inoltre le aree rurali e periferiche dell’Unione Europea dove la società dell’Informazione può essere uno step importante verso il loro sviluppo, cosi come il ruolo della Società dell’Informazione nello sviluppo delle relazioni funzionali urbano-rurali.

L’obiettivo sottolineato è quello di permettere un possibile contributo alla Società dell’Informazione per bilanciare lo sviluppo spaziale, la coesione territoriale e la policentricità.

1.3.2: “Trends territoriali del management del patrimonio naturale”

Partner italiano coinvolto:

Polis Università di Genova (riferimento: Francesca Mazzino)

Il patrimonio naturale è un elemento essenziale di ogni regione e paese. Il valore della biodiversità è stato ampiamente riconosciuto dalle politiche europeo. Soprattutto un patrimonio deve certamente esser preservato dai rischi ma deve anche essere creativamente gestito per raggiungere una condizione di sviluppo sostenibile. Nuove forme di sviluppo devono esser trovate per assicurare la sinergia e la coesistenza delle attività umane e delle azioni riguardanti il patrimonio naturale.

In accordo con la Convenzione sul Paesaggio Europeo, adottata il 20 ottobre 2000 in cooperazione con il Congresso europeo, il paesaggio contribuisce alla formazione di culture locali ed è una componente basilare del patrimonio europeo naturale e culturale, promuovendo il consolidamento dell’identità europea. Il Paesaggio è una parte importante della qualità della vita delle diverse aree del continente europeo. Comunque, lo sviluppo all’interno di diversi settori di attività accelera l’uso e la trasformazione dei paesaggi. Il patrimonio naturale è comunque sempre più considerato un elemento ed un potenziale di crescita nello sviluppo economico delle città e delle aree vaste. La localizzazione dei nuovi investimenti è progressivamente divenuta fattore di qualità nelle aree circostanti prese in considerazione, ciò permette di accedere a paesaggi e siti stupendi nel tempo libero. Questo apporta attenzioni extra e una sinergia potenziale al management del patrimonio naturale. 

1.3.3: “Impatti del patrimonio e dell’identità culturale”

Lead Partner italiano:

Università Ca´Foscari, Dipartimento di Economia (riferimento: Jan Van der Borg)

Il concetto di patrimonio e identità culturale include una moltitudine di componenti tangibili cosi come intangibili. Il progetto si focalizza principalmente sulle componenti tangibili come, ad esempio, i paesaggi culturali, i siti, i monumenti, le facilità culturali, ma anche su componenti immateriali, quali eventi, identità, lavori culturali, produzioni intellettuali che sono tutti considerati come elementi chaive per lo sviluppo territoriale.

Eccetto  presentare il modello spaziale principale del patrimonio e identità culturale, il progetto aspira inoltre a proporre una classificazione delle Regioni basata sui loro elementi culturali e i loro “orientamenti” culturali nell’approvvigionamento e fruizione degli elementi culturali (es: conservazione/produzione/diffusione della cultura). Il progetto indaga inoltre sugli effetti spaziali della cultura sullo sviluppo territoriale, incrociando alcuni degli indicatori culturali basilari con altri interessanti aspetti di ESPON legati alla produzione di un ampio range di casi studio, ponendo l’attenzione alle practicies di management e agli effetti territoriali del patrimonio culturale ad un livello più locale.

Sulla base di questi elementi analitici, il progetto svilupperà una serie di raccomandazioni politiche che supportino un più efficiente e sostenibile uso delle risorse culturali, indirizzando la protezione, la pianificazione ed il management delle politiche e delle azioni.